Lunedì 25 giugno 2012, alle ore 19,00 la Galleria 64ROSSO,
inaugura la mostra Opportunità a cura
di Marco Testa in collaborazione con Asli Bicakci. Venti artisti dalla Turchia,
dal Belgio, dall’Italia e dalla Spagna con opere di pittura, scultura, di
fotografia e grafica digitale, propongono i propri percorsi artistici dando
l’opportunità di un confronto sull’arte contemporanea a Firenze.
Comunicato
stampa
Firenze è da
sempre stata centro di flussi e d'incontri, ha promosso con “fertilità
creativa” il dialogo delle arti proponendosi, nell’immaginario collettivo, come
simbolo di una città che nell’arte offre stimoli e opportunità. Se questo è
stato vero nel passato altre città internazionali sembrano essere i nuovi
fulcri per l’arte contemporanea. Eppure tutti i grandi artisti passano per
Firenze ed è forse proprio il suo passato che diviene impulso propositivo per
il contemporaneo. La Galleria 64ROSSO si è sempre adoperata affinché nuovi
linguaggi artistici si confrontassero con quelli più consolidati nel tempo, per
ritrovare quel fil rouge che unisce
la storia al presente anche fosse solo per contrasto. Nata nella via di Firenze
dove l’antiquariato ha sempre regnato, ha sperimentato pionieristicamente, con
diversi curatori e partnership, mostre volte ad affermare il valore dell’arte
contemporanea e del design, previlegiando artisti emergenti del panorama
internazionale.
In un paese immobilizzato,
dove i grandi musei di arte contemporanea soffrono la pesante scure dei tagli
economici imposti da logiche internazionali, in una Firenze che talvolta sembra
distratta dalle problematiche di sopravvivenza delle gallerie d’arte
contemporanea, la Galleria 64ROSSO con la mostra Opportunità vuole offrire a venti artisti internazionali la
possibilità di mostrare, ad un pubblico che fruisce una città d’arte come
Firenze, i propri percorsi espressivi.
Ayla Aksoyoğlu, nei suoi quadri, predilige lo
studio coloristico per evocare con gestualità espressionista figure mitologiche
e simboliche del passato che ci appartiene.
Alessia Angelucci sceglie la
sua poetica scultorea, imperniata sull’armonia, utilizzando la tecnica raku. I
tipici riflessi metallici e di cavillatura accentuano il valore di contrasto
della materia insieme solida e fragile, come le figure femminili rappresentate.
Caterina Ciuffetelli infonde
vita e vitalità a piccoli segni calligrafici, che ora si stagliano, ora si
conformano, variando nel tempo, nella luce, nei colori. Quei segni sono parole
infrante, note sospese, quel che resta di un linguaggio fatto di gesti e pause.
La sua ricerca archeologica nasce dallo sforzo di ritrovare i mezzi espressivi,
che consentano di comunicare le nostre emozioni e ridare loro dignità.
Filiz Öztürk Doğan è la scultrice che osa. Le figure umane
fuori asse sfidano le leggi della statica come volessero fuggire da quell’unico
punto che le trattiene ma che permette loro anche di non precipitare nel vuoto.
La presenza nelle sue sculture bronzee di elementi di congiunzione naturali,
come porzioni di legni, rafforzano l’idea di quanta precarietà vi sia nell’uomo
sempre teso a vincere equilibri instabili in un mondo sempre più incerto.
La poetica
di Burcin Erdi, nelle sue opere
pittoriche, si palesa in ambienti conviviali dove gli azzurri e i verdi si
confondono nei bruni rievocando atmosfere serali. Le figure divengono fantasmi
e al tempo stesso protagonisti di quei racconti di cui s’immagina la trama.
Delicate velature si sovrappongono come le storie raccontate di cui
s’intuiscono i bisbigli divenendo già il ricordo di un presente.
L’astrazione
circolare dell’artista Nur Gokbulut
insiste nel segno che diviene disegno, poi lettera e infine scrittura. La
“meridiana ottomana” diviene simbolo e sintesi in un impianto “architettonico”
in cui il tempo è scandito dall’ombra che diviene forma e dunque realtà. L’esile
struttura è inscritta in una cornice elicoidale, elemento simbolico di vita
eterna che torna spesso nelle sue opere.
Silla Guerrini mostra la sicurezza
adolescenziale nello sguardo di sfida che ammalia e allo stesso tempo inquieta
per la sua estrema vulnerabilità. La sua pittura riesce sempre a cogliere le
emozioni trovando il punto di rottura da una mera pittura realistica
nell’astrazione coloristica.
Asli Sinman Kutluay racchiude
in se le discipline pittoriche e scultoree trasferendole al design. Un esile
tondino di ferro insegue le forme di una figura umana creando un gioco di ombre
riflesse sul muro che riecheggiano il dripping e i leggeri graffiti delle sue
pitture. L’artista ha grandi intuizioni ed elevate qualità espressive che
libera in una ricerca fluida intenta a non provocare fratture.
Estremamente
interessante il lavoro di Yasemin Lümalı,
in cui l’artista utilizza la tradizione mitologica di Kybele, la Divinità
Madre, per un’opera che assume caratteristiche onirico-simboliche. L’utilizzo
della tecnica pittorica acrilica su collage di carta esalta l’espressività
coloristica dell’opera. Il volto capovolto guarda intensamente l’astante,
generando un intimo colloquio in cui la profondità dell’azzurro si insinua
fluttuante come un pensiero. Per Yasemin Lümalı la storia letta con il fascino
della mitologia è il mezzo con cui l’individuo può far coincidere il pensiero
con le emozioni, per essere un uomo contemporaneo realmente libero da
pregiudizi culturali.
Le sculture
di Calogero Marrali si
materializzano in un’atmosfera POP, nel “feticcio” per antonomasia della
scarpa: un accessorio, che assume il valore di supporto per un racconto.
L’ironia di Keith Haring trova nuova linfa per un linguaggio che utilizza la
favola e la satira in un mondo tutto da scoprire ma che facilmente si può
riconosce essere quello che ci circonda.
Le sculture
in terracotta di Lisa Nocentini, una
tra le più interessanti personalità artistiche della scultura in ceramica del
panorama italiano contemporaneo, raccontano con un linguaggio surreale il
reale. E tanto più questo diviene inenarrabile per la sua banalità e crudezza,
tanto più nasce la necessità di metafore o parabole per comprenderlo e
rappresentarlo.
Il
linguaggio pittorico di Asli Özok elabora,
in forme surreali e simboliche, dinamiche concettuali espresse con una tecnica
ad olio dal tratto iperrealista. Codici a barre divengono barriera, marchio, e
al tempo stesso valore, commerciale e di riconoscimento, marchio di un mondo
che è ormai divenuto solo merce. Il banco di pesci che rompe le barre del
codice, non è altro che il bisogno dell’umanità spersonalizzata che vuole liberarsi
dalla società dei consumi che si è costruito intorno per ritrovare la propria
identità.
I disegni
rielaborati digitalmente da Giuseppe
Petrilli, colgono l’aspetto più conturbante della vita: quello ludico e
sensuale del mondo femminile. Questo è
caratterizzato formalmente dall’immaginario collettivo maschile, nelle forme
prorompenti della Pin-up, in cui nasconde nei suoi tratti, quell’idea
universale di leggerezza necessaria per affrontare la quotidianità come se
fosse una vacanza.
Joaquín González Quino realizza,
nelle sue opere pittoriche, “geometrie alternative” cogliendo in quei tetti, che divengono
triangoli, l’atmosfera di un paese dimenticato. Una pittura attenta, raffinata
che coglie le sfumature luministiche per rivelare l’armonia che si nasconde
dietro la geometria delle forme.
Irem Senemoglu ha una formazione di
interior designer e la sua ricerca strettamente artistica trova proprio nel
design una dichiarata contaminazione memore dell’opera mondriana a cui si
aggiungono vari materiali, che si sovrappongono a elementi pittorici creando
effetti di trasparenze. La sua astrazione rispecchia, in realtà, la condizione
delle città contemporanee in forte espansione dove caotici assemblaggi tra
passato e presente talvolta celano o svelano, si accostano o invadono lo spazio.
Luc Standaert, si affaccia al mondo
esplorando strade non ancora percorse. Ma come chi guarda da una vecchia finestra
tutto verrà filtrato daii segni del tempo. Attraverso la polvere s’individuano
stadi infantili, momenti di frattura, punti limpidi ed altri meno. Come da una
finestra, cerca di trovare una strada ancora non percorsa, un proprio percorso
nel mondo che offra almeno un’opportunità.
Mariarosaria Stigliano rende
fluido il segno della sua pittura e il colore diviene liquido, suggerendo
suggestioni di un mondo fluttuante, proprio della società che Zygmunt Bauman
chiamerà “Liquida”, in cui le architetture urbane sovrastano le figure umane
che divengono fragili ricordi impressi nella memoria.
Le opere di Roberta Ubaldi nascono da una profonda
ricerca tecnica ed introspettiva. La materia della lamiera, ossidata creando
suggestive atmosfere materiche che rispecchiano quelle interiori. Trovare un
nuovo senso a questa mutazione senza però dimenticare ed è così che da quelle
ossidazioni materiche riaffiorano ricordi, memorie, anime di cui riusciamo a
respirare l’alito vitale, poiché noi stessi ne facciamo parte.
Giovanni Oscar Urso è artista
sensibile, pronto a cogliere, e talvolta esasperare le contraddizioni della
realtà contemporanea. La sua attenzione verso il mondo femminile, nella serie
fotografica “la donna indipendente”, è un modo per denunciare alcune
peculiarità divenute comuni nella nostra società, ove seduzione e erotismo sono
espressione di una sorta di narcisismo sociale.
Ahmet Yeşil coglie il valore della libertà
dell’astrazione riproducendo pittoricamente il “vincolo” per eccellenza: la
corda. Una corda che lega, intrappola, costringe ma che può essere pure
un’opportunità di fuga e di libertà.
Marco Testa
Informazioni
utili
Titolo:
Opportunitò. Collettiva di Arte Contemporanea
A
cura di: Marco Testa in collaborazione
con Asli Bicakci
Artisti: Ayla Aksoyoğlu, Alessia
Angelucci, Caterina Ciuffetelli, Filiz Öztürk
Doğan, Burcin
Erdi, Nur Gökbulut, Silla Guerrini, Asli Sinman
Kutluay, Yasemin Lümalı, Calogero
Marrali, Lisa Nocentini, Asli Özok,
Giuseppe Petrilli, Joaquín González Quino,
Irem Senemoğlu, Luc
Standaert, Mariarosaria Stigliano, Roberta Ubaldi, Giovanni Oscar Urso, Ahmet
Yeşil
Luogo:
Galleria 64ROSSO
Via
Maggio, 64r - 50125 Firenze
Inaugurazione:
25 giugno 2012 ore 19.00
Durata:
25 – 30 giugno 2012
Orario: 11:00/13:00—15.30/19.30
Ingresso:
Libero
Informazioni:
Tel. (+39) 3466420206